Offida
Offida è un comune italiano di 5.285 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
Centro del subappennino marchigiano, il cui territorio è posto interamente tra le valli del fiume Tesino (a nord) e del fiume Tronto (a sud). Il centro abitato deve la sua pianta irregolare allo sperone roccioso sul quale sorge, ritagliato dai due rami sorgentizi del torrente Lama, affluente di sinistra del Tronto.
La Soria
Piuttosto dibattute le origini di Offida. Lo stesso toponimo è oggetto di diverse interpretazioni e non aiuta a formarsi un'idea certa su come sia sorto il centro abitato. Nel territorio offidano sono presenti tombe picene (VII-V secolo a.C.) e vestigia romane ma non c'è traccia storica certa fino al 578 d.C. quando gli ascolani in fuga per l'invasione longobarda fondarono diversi castelli nei colli piceni, compresa Offida.
Secondo alcuni storici Offida già nel VII secolo sarebbe stato un centro di una certa importanza, divenendo sede di un Gastaldato. Dello stesso ci sarebbero tracce in epoca carolingia e sotto il Sacro Romano Impero quando la città assunse grande importanza.
Al 1039 risale la prima testimonianza storica certa, quando Longino d'Azone cede all'Abbazia di Farfa il castello di Ophida. Nel 1261 una bolla di papa Urbano IV conferma i poteri dell'Abbazia di Farfa istituendo il Presidato Farfense, una sorta di governatorato distaccato da Farfa e indipendente da qualsiasi diocesi.
Nel 1292 papa Niccolò IV concede ai comuni marchigiani la facoltà di eleggere podestà, consoli e priori. Per Offida e per altri grandi centri marchigiani dell'epoca si tratta di un riconoscimento ufficiale per delle istituzioni già operanti e "collaudate".
Torrione della rocca
Analogamente a tutto il territorio piceno, il periodo che va dal XIII al XVI secolo è caratterizzato dalle guerre tra Ascoli e Fermo con gli offidani che presero le parti di quest'ultima. Risalgono alla prima metà del Cinquecento le terribili lotte interne tra Guelfi e Ghibellini sfociate in numerosi fatti di sangue.
Alla metà del XVI secolo Offida stipula una tregua con Ascoli e negli stessi anni tutto quello che sottostava al Presidato di Farfa passa sotto la giurisdizione dello Stato della Chiesa. Dopo un secolo sotto la diocesi di Montalto, Offida passa sotto la diocesi di Ascoli.
Nel 1831 papa Gregorio XVI eleva Offida al rango di città. Con la fine del XIX secolo inizia il passaggio da un'economia esclusivamente agricola ad una con marcata presenza artigianale fino ad arrivare allo sviluppo di piccole industrie di una cittadina che, oggi, non è più quell'importante punto di riferimento che è stato per secoli.
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, la famiglia Talamonti nascose e protesse dalla deportazione i componenti di una famiglia di profughi ebrei greci, i Ventura, giunti a Offida nel 1942 in domicilio coatto. Per questo loro impegno di solidarietà, il 19 novembre 1979, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito l'alta onorificenza dei giusti tra le nazioni a Adelino Talamonti e a suo figlio Fides, e a Camillo Talamonti e ai suoi figli Fernando e Emma (suor Fernanda). Nel giugno 1944 le truppe tedesche fecero saltare il ponte della tramvia elettrica che collegava Offida con la stazione ferroviaria di (Castel di Lama), il ponte della "strada Mezzina" sul torrente Lava, due ponticeili sistemati sotto i dirupi che circondavano Offida e, nel centro storico, furono distrutte le principali fonti di comunicazione (telefono e telegrafo) ed il trasformatore che forniva la corrente elettrica alla borgata Cappuccini. Nel 2010 è stata sede del campionato mondiali di ciclismo juniores ai quali hanno partecipato ben 49 nazioni. Manifestazione davvero imponente per un paese così piccolo se si pensa che la sede precedente è stata Mosca e che le prossima sarà Copenaghen. Alla cerimonia di aperturà ha partecipato Valentina Vezzali.
Artigianato:
Il Merletto a Tombolo
L’arte del merletto a tombolo costituisce una tradizione tipicamente femminile che si fa risalire al 1400 allorché iniziò a diffondersi presso i ceti popolari per poi passare (sec. XVII) alle comunità religiose ed alle famiglie aristocratiche. in particolare fu ad opera delle suore benedettine, giunte ad 0ffida nel 1655, (vedere notizie Monastero di S. Marco) che la pratica del merletto acquistò il carattere di massa.
I lavori del merletto e dei pizzi a tombolo più usati sono: il "punto rinascimento (sette coppie di fuselli soltanto), tutti arabeschi di stradelline unite da travette con la "rete" esagonale a nido d’ape; il "punto Venezia" (9-10 coppie di fuselli), arricchito da "riccioli" simili al motivo etrusco dell’onda e della viola in varie forme di fiore; infine, il preziosissimo "pizzo antico".
Capolavori che, d’estate, nei mesi di Luglio-Agosto, con l’annuale Mostra del merletto a tombolo offidano, organizzata dalla Pro-Loco e con il patrocinio dell’Amm.ne Com.le, riempiono di poesia le stanze della mostra.
Monumenti
Il centro storico di Offida è racchiuso all’interno delle antiche Mura Castellane (sec. XII), punto di partenza di un itinerario ideale tra le vie e le piazze del paese, un percorso lungo il quale si trovano monumenti di grande valore storico, artistico ed architettonico, testimonianza di un illustre passato. Nella piazza principale si distingue il Palazzo Comunale, un elegante edificio risalente ai secoli XI-XII che ancora oggi rappresenta il cuore della vita amministrativa di Offida. All’interno del Palazzo Comunale si trova il Teatro Serpente Aureo, un vero gioiello di concezione barocca di tipo a boccascena o, come comunemente si suole dire, all’italiana, con schema a "ferro di cavallo”.
Poco distanti la Chiesa della Collegiata, che ospita all’interno della cripta la ricostruzione della Grotta di Lourdes; la Chiesa dell’Addolorata in cui è custodita la Bara del Cristo Morto e la Chiesa di S. Agostino, con l’annessa Cappella del Miracolo Eucaristico
Il monumento più insigne di Offida è rappresentato dalla chiesa di Santa Maria della Rocca, ricostruita nel 1330 su una chiesina dell’XI secolo. Nell’itinerario turistico non possono essere dimenticati il Museo di Offida e l’ ex convento di San Francesco che ospita l’Enoteca Regionale delle Marche.
Il prodotto del borgo
“Ad Offida si spende poco e si mangia bene”. E’ la traduzione di un detto dialettale utilizzato in passato dai cittadini dei paesi limitrofi e che riassume molto bene le caratteristiche dell’ enogastronomia offidana, molto ricca di prodotti e piatti tipici.
I due prodotti tipici sono:
1. Il Chichì Ripieno: una focaccia molto gustosa e saporita farcita con tonno, alici, capperi e peperoni, particolarmente adatta per tutti gli spuntini o per accompagnare aperitivi ed antipasti tipici. Ogni anno, la prima domenica di agosto, la Pro Loco di Offida organizza la “Sagra del Chichì ripieno”, un’occasione per degustare questo particolare prodotto.
2. I Funghetti: dolci molto semplici a base di acqua, zucchero, farina e anice. Sono così chiamati perché hanno l’aspetto di piccoli funghi. In origine si trovavano soltanto sottoforma di “rosetta”, poiché lo zucchero fuso ne teneva uniti diversi, ma avevano la caratteristica di diventare molto duri dopo pochi giorni. Oggi si trovano anche singoli funghetti molto più piccoli e più teneri, ma leggermente diversi nel gusto rispetto agli originali.
VINI:
Offida, con oltre 1.100 ettari coltivati a vigneto, è il comune della Provincia di Ascoli Piceno con la maggiore superficie vitata ed uno dei primi della Regione Marche. Negli ultimi anni, con studi e ricerche sui vitigni, sulle tecniche di produzione e vinificazione, si è raggiunta una qualità dei vini di grande eccellenza che, sempre più, si affermano nel mondo degli esperti e dei consumatori.
Quattro sono le D.O.C. presenti nel territorio: Rosso Piceno, Rosso Piceno Superiore, Falerio dei Colli Ascolani e Offida Doc (nelle varietà pecorino, passerina, passerina spumante, passerina passito e vino santo, rosso) di recente approvazione.
Il Vino Cotto: è un vino molto dolce e liquoroso che si ottiene dalla cottura del mosto non ancora fermentato. Ha una gradazione piuttosto alta e viene prodotto soltanto a livello familiare. Viene generalmente servito a fine pasto, accompagnato al dolce.
Il Mistrà: è un liquore artigianale che si ottiene dalla distillazione del vino. Può essere aromatizzato in vario modo aggiungendo anice o erbe, che conferiscono al mistrà un colore verde. E’ un efficace digestivo.
Il piatto del borgo
Li Taccù : è un piatto povero molto diffuso nei tempi passati. Si tratta di una sorta di tagliolini piuttosto grossi impastati senza uova, ma solo con acqua e farina che possono essere cucinati in vari modi: in brodo con un soffritto di cipolla e pancetta oppure asciutti e conditi con sugo di pomodoro.
I maccheroncini della trebbiatura : maccheroncini all’uovo, conditi con sugo di pomodoro e rigaglie di pollo. Sono così chiamati perché costituivano il piatto tipico che i contadini preparavano in occasione della trebbiatura.
Pollo Ncipp Nciapp : ricetta semplice e gustosa che consiste in uno spezzatino di pollo rosolato in padella ed aromatizzato con aglio e rosmarino.
Coniglio in salsa : spezzatino di coniglio molto saporito, con salsa di peperoni, alici, prezzemolo, capperi, olive e carciofini.